Una lettura tanto semplice quanto brutale, quella offerta dalla comunità scientifica – la crisi climatica in atto sta esacerbando gli attacchi fungini ai raccolti di alcune delle più comuni (e pertanto importanti) colture al mondo, mettendo in pericolo la sicurezza alimentare. Una mancata lotta a tali patogeni, per di più, potrebbe portare a una “catastrofe sanitaria globale”. Lo scenario che vi stiamo descrivendo assomiglia a un improvvisato canovaccio della prima puntata di The Last of Us, ma le similitudini non si fermano affatto qui: se è infatti pur vero che i funghi sono già conosciuti come una delle principali minacce alla salute dei raccolti, è bene notare che le stime per il futuro indicano un netto peggioramento dell’impatto delle malattie fungine a causa dell’aumento delle temperature legato alla crisi climatica.
Funghi mangia-raccolto e la sicurezza alimentare: i timori della comunità scientifica
Temperature in aumento, funghi che minacciano la sicurezza alimentare, l’ombra di una “catastrofe sanitaria”… Non vi ricorda la prima scena dell’ormai celebre serie televisiva? Ma mettiamo un po’ d’ordine in questa storia, prima di lasciarci prendere la mano in parallelismi hollywoodiani: come accennato qualche riga più in su, la pericolosità delle malattie fungine per i raccolti è ben documentata e conosciuta – parliamo, d’altronde, di agenti estremamente resistenti e voraci, in grado di percorrere enormi distanze con un semplice soffio di vento.
Quello che preoccupa i ricercatori, come riportato in uno studio recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Nature, è il fatto che dagli anni ’90 i patogeni fungini siano riusciti a spostarsi verso latitudini più elevate a una velocità di circa sette kilometri all’anno, con infezioni tipicamente riservate ai tropici segnalate anche nei climi tradizionalmente più freddi di Inghilterra e Irlanda – una cortesia, quest’ultima, delle temperature in aumento; che contemporaneamente guidano anche l’emergere di nuove varianti di funghi.
Gli stessi autori dello studio, tra l’altro, non hanno potuto fare a meno di confrontarsi con la popolarità di The Last of Us: “Sebbene la trama sia fantascienza” ha commentato a tal proposito Sarah Gurr, dell’Università di Exeter “avvertiamo che potremmo assistere a una catastrofe sanitaria globale causata dalla rapida diffusione globale di infezioni fungine. La minaccia imminente qui non riguarda gli zombi, ma la fame globale”.
In altre parole – no, il vostro vicino di casa non cercherà di mangiarvi vivo, ma in compenso potreste trovarvi con lo stomaco vuoto. Niente epidemia zombi legata a funghi mangia-cervello (almeno per ora), ma una semplice crisi della sicurezza alimentare, con conseguente emergenza sanitaria, dovuta a funghi mangia-raccolto e alla fame.
“Mentre si prevede che la nostra popolazione mondiale aumenterà, l’umanità sta affrontando sfide senza precedenti per la produzione alimentare” ha spiegato la prof.ssa Eva Stukenbrock, dell’Università di Kiel in Germania. “Stiamo già assistendo a massicce perdite di raccolto a causa di infezioni fungine, che potrebbero sostenere milioni di persone ogni anno. Questa preoccupante tendenza potrebbe solo peggiorare con il riscaldamento globale”.
I numeri, d’altronde, parlano chiaro: come riportato in un secondo studio, anch’esso pubblicato su Nature, si parla di una perdita del raccolto dovuta all’azione dei funghi compresa tra il 10 e il 23%; con le cinque colture più importanti – riso, grano, mais, soia e patate – che “sanguinano” perdite annuali in grado di sfamare centinaia di milioni di persone.