La sicurezza alimentare in Europa – obiettivo fondante sancito dall’Unione Europea nei Trattati di Roma del 1957 – rischia di essere compromessa a causa della pandemia di coronavirus. È l’allarme lanciato da Coldiretti, secondo cui è necessaria una forte iniezione di liquidità alle imprese agricole se si vuole mantenere l’approvvigionamento alimentare per i cittadini europei.
L’Unione Europea – si legge nel comunicato stampa di Coldiretti – per effetto degli sconvolgimenti provocati dall’emergenza coronavirus rischia di perdere quest’anno il suo ruolo di principale esportatore mondiale di alimenti per un valore di 151,2 miliardi di euro, con un surplus commerciale nell’agroalimentare di 31,9 miliardi.
Non è sufficiente – a detta dell’associazione – il primo pacchetto di misure in favore dell’agricoltura varata della Commissione europea che “va completato con risorse straordinarie che consentano ai settori più colpiti di resistere in questo momento di crisi acuta”.
Secondo Coldiretti è indispensabile stanziare più finanziamenti per realizzare quel piano Marshall proposto per risollevare l’agricoltura Ue dai gravissimi danni prodotti dalla pandemia.”L’adozione di finanziamenti, pur insufficienti, per misure di ammasso privato nei settori bovino, ovi-caprino e dei formaggi dimostrano che quando si riconosce una necessità si trovano gli strumenti ed i mezzi, anche finanziari, per rispondere – spiega il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini -. È per questo che chiediamo a Bruxelles uno sforzo ulteriore per adeguati interventi nel settore suinicolo, attraverso misure di stoccaggio soprattutto per i prosciutti DOP e per le cosce, così come un finanziamento europeo per aiutare uno dei settori più colpiti dalla crisi che è quello florovivaistico”.