Cominciano a piovere i primi aiuti (che d’altronde dell’altra pioggia, quella vera, ancora manco l’ombra) sulle regioni italiane che più di altre stanno soffrendo per il cappio della siccità: come di recente annunciato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, intervenuto di fatto a margine della prima cabina di regia sulla crisi idrica in atto, sono stati stanziati più di 100 milioni di euro destinati alla realizzazione di interventi urgenti in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio. I fondi andranno dunque a interessare in maniera pressoché esclusiva l’arco settentrionale del nostro caro Stivale – tant’è che il distretto padano si è da tempo profilato come una delle aree più in emergenza -, con la sola eccezione del Lazio.
Siccità e i fondi per le regioni più colpite: tutti i dettagli
“L’iniziativa del dicastero di Porta Pia è la prima risposta, concreta, dopo aver verificato in tempi brevissimi i fondi disponibili e le necessità degli enti locali” si legge in una nota redatta dallo stesso ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Al momento, per la crisi idrica sono stati messi a disposizione fondi esclusivamente del Mit”. In che modo e in quale quantità verranno distribuiti, tuttavia, questi fondi? Diamo un’occhiata.
In Lombardia, regione debole di un deficit di circa 2 miliardi di metri cubi d’acqua, l’importo richiesto per l’integrazione dei finanziamenti è pari a 33,1 milioni per la realizzazione di nuove opere di regolazione del Lago d’Idro; in Veneto 22 milioni di integrazione dei finanziamenti “per lavori di adeguamento dello sbarramento antisale alla foce dell’Adige con bacinizzazione dal fiume per il contenimento dell’acqua dolce a monte dello stesso”, e ancora in Emilia Romagna 5 milioni per “la riqualificazione e telecontrollo delle opere di derivazione dal Canale Emiliano Romagnolo lungo l’asta principale e 8,1 milioni per opere di stabilizzazione e di ripristino dell’efficienza nel tratto Attenuatore (progressiva 0,098 km) – Reno (progressiva 2,715 km) del Canale Emiliano Romagnolo”.
Rimane poi il Piemonte, regione martoriata dalla siccità dove alle porte della primavera ben 19 Comuni avevano già raggiunto il “massimo livello di severità idrica”, cui saranno destinati 27,8 milioni “per il Canale Regina Elena e Diramatore Alto Novarese, con interventi di manutenzione straordinaria delle gallerie e di vari tratti di canale per il miglioramento della tenuta idraulica, del trasporto della risorsa idrica e del risparmio idrico” in diversi Comuni in provincia di Novara; e infine poco più di 6 milioni per il Lazio, finalizzati all’interconnessione per il riutilizzo dell’impianto di depurazione di Fregene.
È bene notare, infine, che la cabina di regia anti siccità ha per di più “avviato una ricognizione nei ministeri interessati delle risorse disponibili destinate, a legislazione vigente, a interventi nel settore idrico al fine di programmare ulteriori interventi nel breve periodo”.