Continua l’allarme siccità in Piemonte: gli agricoltori hanno spiegato che hanno a disposizione solamente due settimane di tempo per salvare il riso. Se nel frattempo non pioverà e non verranno accolte le loro richieste di aumentare i prelievi idrici, il raccolto andrà perso.
I risicoltori novaresi hanno stilato un documento inoltrato poi ad Alberto Cirio, governatore della regione Piemonte e a Matteo Marnati, assessore all’ambiente: qui chiedono di poter aumentare i prelievi d’acqua, aumentando temporaneamente la deroga sul deflusso minimo vitale (questo fa sì che aumenti la quantità di acqua che possono prelevare legalmente dai fiumi senza incorrere in sanzioni), rilasciando l’acqua immagazzinata negli invasi che alimentano le centrali idroelettriche e innalzando il livello del Lago Maggiore.
L’assessore Marnati ha spiegato che ha dato il via a diverse iniziative in quanto si tratta di un problema complesso. Come prima cosa, per quanto concerne il deflusso minimo vitale, è previsto un incontro con le province interessate per fare il punto della situazione.
Poi ha contattato Enel per chiedere se sia possibile aumentare il rilascio dai bacini idroelettrici per i prossimi 15 giorni, coinvolgendo anche la Lombardia per quanto riguarda il Ticino.
Un po’ più complicato, invece, appare lo svasamento del Lago Maggiore: al momento ci sono dei lavori in corso alla diga della Miorina, cosa che rende impossibile regolare il deflusso dell’acqua dal lago che sta avvenendo in modo naturale.
La speranza è che nel corso dei prossimi giorni arrivino le piogge: sono previsti rovesci da deboli e moderati sulle zone alpine.