La stretta della siccità sta minacciando anche le api: a causa della carenza idrica e della mancanza di precipitazioni, infatti, le piante producono meno ettari e le nostre amiche a strisce giallo e nere rischiano di “morire di fame”. L’equazione, dopotutto, è terribilmente simile a quella che riguarda la stessa agricoltura – niente acqua, niente cibo.
A onor del vero va detto che è diverso tempo che gli effetti del cambiamento climatico stanno minacciando le api, tanto che alcune startup, come 3Bee, da anni ormai tentano di sensibilizzare a questa situazione di forte emergenza. “Tutto il nord Italia ha ufficialmente avviato le procedure per la proclamazione dello stato di emergenza formale nella propria regione” spiegano i portavoce di 3Bee nel sottolineare che, di fatto, il costante deficit idrico ha come accennato ridotto il flusso nettarifero delle piante, facendo dunque registrare cali di peso negli alveari che arrivano anche fino a 500 grammi al giorno. “I suoni e i rumori degli alveari stanno aumentando di giorno in giorno, come urla di aiuto per portare loro da mangiare passando da 40 Decibel fino ai 60 Decibel di rumore” continuano a spiegare gli esperti di 3Bee. “Molti alveari però stanno iniziando a perdere la voce. Le api stanno morendo di fame“.
Importante ricordare, per di più, che se ad andarsene saranno proprio le api noi potremmo con ogni probabilità essere i prossimi: ” Api e impollinatori sono responsabili dell’80% dell’intera catena alimentare umana e animale” ricorda a tal proposito Niccolò Calandri, fondatore di 3Bee. “L’amara sensazione che abbiamo provato con lo scioglimento di una parte importante dei nostri ghiacciai è la riprova che non possiamo ignorare di dover agire adesso per la nostra stessa sopravvivenza, a partire dalla cura della biodiversità del nostro Paese”.