Pare che l’istituzione di uno stato di crisi sia passato da una temibile possibilità all’essere spaventosamente concreto. Non è un segreto, infatti, che l’Italia tutta (con le regioni settentrionali in particolare) stia soffrendo per la prolungata condizione di siccità, che di fatto ha anche determinato un aumento dei costi dei prodotti agroalimentari che oscilla tra il 30 e il 40%; e lo stesso Ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ha recentemente commentato la questione sottolineando come, di fatto, dichiarare uno stato di crisi in questo contesto sia inevitabile.
“Abbiamo intere aree del paese ed europee che non vedono pioggia da mesi” ha commentato a tal proposito il Ministro, evidentemente facendo riferimento proprio alle aree del Nord Italia – ricordiamo, infatti, che in decine di comuni nelle regioni settentrionali sono entrate in azione le autobotti perché “i serbatoi locali afferiscono a sorgenti che non ci sono più”.
“L’aumento dell’energia è cominciato a settembre dopo un fine estate senza vento al nord che ha portato a una minore produzione di energia, e questo ha comportato un aumento delle riserve del gas” ha poi continuato il Ministro Patuanelli. “”La transizione ecologica deve essere concreta, con tutti gli attori allo stesso tavolo a prendere decisioni comuni”.