Anche gli Stati Uniti d’America si trovano a fare i conti con l’imperversare della siccità, unita a pressioni inflazionistiche sempre più severe. Stando ai dati redatti dall’America Farm Bureau Federation, infatti, quasi l’80% delle regioni occidentali sta affrontando una condizione di carenza idrica estrema, con la più recente ondata di caldo che ha spinto la situazione verso il punto di ebollizione. Molti allevatori e agricoltori, infatti, si stanno scoprendo costretti a svendere le loro mandrie: con temperature che si mantengono costantemente sui 40 gradi Celsius e i prati ingialliti dalla mancanza di precipitazioni, vendere rimane l’unica opzione per una forbice sempre più ampia di allevatori.
Importante considerare, come abbiamo accennato, che ai problemi legati al cambiamento climatico vanno aggiunti quelli dovuti alle tensioni sui mercati internazionali: i prezzi sui mangimi, fertilizzanti e carburante non fanno che peggiorare la situazione, costringendo sempre più allevatori a rivolgersi alle aste. Monte Tucker, allevatore e membro del consiglio statale dell’Oklahoma Farm Bureau intervistato da CNN, ha raccontato che sta integrando i mangimi con dei semi, ma si tratta di una misura provvisoria e soprattutto eccessivamente costosa. “Compravamo il mangime per 200 dollari a tonnellate, e oggi costa più di 400” racconta.
Vero, va detto che perlomeno i prezzi per le vendite del bestiame sono piuttosto buoni, ma un approccio più lungimirante fa capire che anche questa boccata d’ossigeno potrebbe rivelarsi insufficiente per il futuro: con mandrie sempre più striminzite, infatti, i prossimi due anni potrebbero portare a un ulteriore aumento dei prezzi della carne per i consumatori – un aumento causato dal calo produttivo, per l’appunto. In questo contesto, gli allevatori si trovano a rivolgere le proprie richieste di aiuto verso le autorità distrettuali: “”So nella mia fattoria che le condizioni si sono deteriorate rapidamente e stiamo ascoltando gli stessi rapporti da innumerevoli altre famiglie di fattorie e ranch in tutto lo stato” ha commentato Mike Parson, governatore del Missouri, che ha recentemente firmato un ordine esecutivo per sostenere le imprese colpite dalla siccità. Il resto del mondo, nel frattempo, reagisce all’emergenza idrica come può: in Portogallo si chiudono fontane e piscine pubbliche, in Romania si prega per la pioggia.