Che c’è, pensavate forse che tra una bolletta e un richiamo per listeriosi ci fossimo dimenticati di parlarvi di siccità? Nonostante l’arrivo dell’autunno abbia portato qualche pioggia, la morsa della carenza idrica continua a stringere buona parte del nostro caro vecchio Stivale, con i laghi alpini che di fatto si trovano a versare in una situazione “assai deficitaria”. Nello specifico, il più recente rapporto redatto dagli esperti dell’Osservatorio dell’Autorità distrettuale del Po nel contesto dell’area lombarda indicano dei livelli di riempimento ai minimi storici, accompagnati naturalmente da una altrettante minima quantità di risorsa idrica che viene effettivamente rilasciata.
I numeri, di fatto, fanno spavento: Lago Maggiore pieno solo al 19%, Lago di Como al 9%, Lago d’Iseo-d’Idro all’8%, Lago di Garda al 22%. Le autorità ambientali sottolineano come in questo periodo dell’anno, in Lombardia, il bacino idrico complessivo nei laghi sia intorno ai 550 milioni di metri cubi invasati, mentre a oggi se ne registrano appena 169. Stupiti? Non più di tanto. Preoccupati? Eh, magari un pochino. Il Po, di cui più volte nel periodo estivo vi abbiamo parlato, continua a far registrare record in negativo, con solo 7,26 metri sul livello del mare registrati a luglio a Quingentole di Mantova dall’Impianto Sabbioncello, pari di fatto a un livello reale di acqua poco oltre il metro. Vi immaginate entrare nel Po e avere l’acqua che arriva alla cintola?