Finalmente piove, ma è ancora troppo poco per allontanare lo spettro della siccità. L’ultima sventagliata di precipitazioni sul Nord Italia è stata debole e decisamente insufficiente, e l’intera area del distretto del Po (il cui livello dell’acqua ha raggiunto i minimi storici) continua a issare la bandiera dell’emergenza. È quanto emerso dall’ultima seduta dell’Osservatorio sulle crisi idriche dell’Autorità distrettuale (AdbPo – Mite), che di fatto delinea il persistere di una condizione “estremamente deficitaria”.
La maggior parte delle stazioni di rilevamento poste lungo il corso del fiume continuano a segnare un profilo ben al di sotto delle medie storiche, mentre anche i grandi laghi che punteggiano le Alpi “non hanno innalzato, se non solo sensibilmente, le proprie capacità di invaso”. In questo contesto a pagare le conseguenze sono sia la produzione di energia idroelettrica, che secondo il bilancio degli analisti è “pressoché ferma o a singhiozzo”; e il comparto agricolo, “costretto a far slittare le semine di due settimane confermando ad oggi un dato di prelievo di acqua a scopo irriguo ai minimi storici”.
Tornando al Po, nella zona del Delta si rileva che il cuneo salino risale per oltre 10-12 chilometri dalla costa del Mare Adriatico, tanto che i Consorzi di bonifica locali sono stati costretti a chiudere quasi completamente il prelievo di derivazione. “Le previsioni stimate ci consegnano due possibili perturbazioni in arrivo, una prima più leggera e una più incidente a cavallo del 25 aprile” ha commentato Meuccio Berselli, segretario AdbPo. “Per questo faremo subito un bilancio ai primi giorni del mese di maggio per verificare se il quadro complessivo sarà migliorato e quali ulteriori provvedimenti prendere e concertare con le amministrazioni regionali oltre a quelli già adottati”.