Siccità: la Francia è sulla strada per una crisi estiva peggiore a quella del 2022

Riserve idriche al minimo e inverno secco: la Francia si sta avviando verso una gravissima siccità estiva.

Siccità: la Francia è sulla strada per una crisi estiva peggiore a quella del 2022

La Francia sembra avviata a una siccità estiva ancora peggiore rispetto a quella dello scorso anno che, dati alla mano, detiene il titolo come peggiore crisi idrica mai registrata. L’allarme squilla con particolare urgenza soprattutto nella parte meridionale del Paese, che durante lo scorso arco estivo è stata mutilata dalla furia di numerosi incendi; ma di fatto la preoccupazione per la crisi idrica sta serpeggiando per tutto il territorio nazionale. Dopo un 2022 particolarmente avaro di precipitazioni e segnato da altissime temperature, infatti, i nostri cugini d’Oltralpe si sono trovati a dovere fare i conti con un inverno incredibilmente secco – il più secco dall’ormai lontano 1959, a essere precisi – e ora, alle porte del periodo caldo e con le riserve sotterranee ferme a livelli molto bassi, le difficoltà dello scorso anno sembrano destinate a ripetersi in maniera ancora più intensa.

La siccità in Francia, tra restrizioni e mancate precipitazioni

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“La situazione è preoccupante perché l’intera Francia è colpita, e arriviamo da diversi anni di siccità” ha commentato a tal proposito Violaine Bault, idrologa del servizio geologico francese BRGM. Come brevemente accennato in apertura i livelli delle acque sotterranee sono generalmente inferiori a quelli del 2022, e il periodo di “ricarica” – tradizionalmente rappresentato dalla stagione fredda – si è rivelato avaro di precipitazioni.

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La previsione di BRGM è che diverse parti del territorio francese si troveranno a introdurre restrizioni idriche durante il periodo estivo, con le regioni centrali adiacenti alla capitale Parigi che potrebbero andare incontro alle misure più severe. Non che sia un fulmine a ciel sereno, beninteso: da tempo il ministro dell’Ambiente d’Oltralpe chiede restrizioni urgenti per l’uso dell’acqua per placare quanto possibile il cappio della siccità.

Dati critici provengono anche dalla regione vinicola del Roussillon e nella regione meridionale del Var, che ospita la città turistica di Saint-Tropez: da queste parti il livello delle acque sotterranee è il più basso mai registrato – una carenza che, con ogni probabilità e salvo precipitazioni abbondante e improvvise, determinerà danni ingenti nella produzione agricola.

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Che c’è, si tratta di notizie familiari? Non ci sorprende. Anche l’Italia – come buona parte del resto del mondo, in realtà – è attualmente alle prese con una ferocissima siccità che si trascina, ingombrante e polverosa, da più di un anno a questa parte. Nei territori settentrionali dello Stivale, in particolare, la situazione si configura come sempre più disperata: il parere dei geologi è che il fiume Po necessiti di almeno 45 giorni di pioggia per tornare a livelli accettabili, mentre le colture più assetate, come il riso, stanno affrontando importanti crisi produttive.