Siccità, la discesa delle mucche dagli alpeggi viene anticipata di due mesi

Negli alpeggi ad alta quota gli effetti della siccità sono così severi che la discesa delle mucche è stata anticipata di ben due mesi.

Siccità, la discesa delle mucche dagli alpeggi viene anticipata di due mesi

Ad alta quota non c’è più acqua – cortesia di un inverno arido e di una primavera e di un’estate particolarmente calda. Appena qualche giorno fa vi raccontammo degli effetti della morsa della siccità negli alpeggi di montagna, dove i fiumi erano ridotti a rivoli e i pascoli giacevano secchi e ingialliti: una situazione così disperata che, di fatto, ha spinto ad anticipare di ben due mesi la transumanza delle vacche da latte dell’Altopiano di Asiago.

Siccità terreno

Importante notare che, di fatto, la cosiddetta demonticazione è tradizionalmente prevista per la fine di settembre, ma le condizioni di emergenza dell’anno in corso hanno spinto i forestali ad accordare con gli allevatori un via libera anticipato. Gli stessi allevatori, infatti, lamentano come di fatto l’erba consumata dalle mucche sia troppo indebolita dalla scarsità d’acqua e dalle temperature per riuscire a ricrescere: le stesse caratteristiche fisiche dei pascoli asiaghesi, che sono di fatto privi di fonti d’acqua superficiali, hanno determinato un inevitabile ritorno a bassa quota prima del previsto. Per tamponare il problema, in molti si sono affidati al trasporto di cisterne idriche cariche d’acqua – operazioni che, di fatto, hanno però ulteriormente aumentato i costi di produzione. A pagarne le conseguenze, ovviamente, sono gli stessi animali: in queste condizioni di stress le stime sulla produzione di latte mostrano un calo dai 12 quintali giornalieri ad appena 8.