Non bastano le provvidenziali piogge di agosto – o almeno, non per tutti. Se infatti le produzioni di Chianti e olio d’oliva hanno messo a segno una commendevole (ma lasciatecelo dire, forse un po’ fortuita) rimonta nei confronti della siccità, la morsa della carenza idrica ha stretto il comparto agricolo della Toscana con una tale intensità che era inevitabile incappare in una conta dei danni plurimilionaria. Mesi di cieli vuoti e spietati, infatti, hanno portato a un totale complessivo di oltre 260 milioni di euro in segnalazioni raccolte dalle autorità regionali – un picco che ha spinto le giunta a richiedere al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali la declaratoria di eccezionale avversità e le conseguenti risorse del Fondo di solidarietà.
Risorse che, di fatto, permetterebbero alle autorità regionali della Toscana di adottare misure straordinarie di intervento anche per le aziende agricole che non abbiano sottoscritto, per i più svariati motivi, polizze per eventi climatici eccezionali; a patto che queste ultime possano però provare di avere subito un danno di almeno il 30% sulla produzione lorda vendibile.
“La richiesta della declaratoria al ministero” ha commentato a tal proposito la vicepresidente Stefania Saccardi “è un passaggio doveroso per poter assicurare alle imprese che non hanno sottoscritto polizze assicurative per le proprie produzioni, un ristoro da parte del Fondo di solidarietà nazionale che verrà ripartito tra le diverse regioni. Nel periodo compreso tra il giugno e l’agosto di quest’anno, su tutto il territorio della Toscana si sono verificate temperature elevate oltre le medie stagionali associate ad assoluta mancanza di precipitazioni, tali da provocare enormi perdite su molte produzioni vegetali e che hanno influito negativamente anche nella produzione zootecnica, in particolare nel settore dell’apicoltura“.