Una gravissima ondata di siccità sta stringendo in una morsa mortale gran parte del territorio della Somalia, con circa 2,3 milioni di persone che patiscono serie mancanze di acqua potabile e cibo: a lanciare l’allarme è l’Ufficio di coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite (Ocha), che sottolinea come il problema si stia espandendo “in tutto il Corno d’Africa”.
Secondo le rilevazioni condotte dall’Ocha la maggior parte dei pozzi è ormai stata esaurita, e circa 100 mila persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case in cerca di cibo o aree adatte a far pascolare il bestiame. Le origini del problema sono da ricercare in una serie di stagioni piovose particolarmente deludenti, conseguenza dei cambiamenti climatici che stanno mettendo in ginocchio anche la filiera agroalimentare italiana.
E la situazione, purtroppo, non accenna affatto a migliorare: Khadija Diriye, ministro somalo per gli Affari umanitari e la gestione delle catastrofi, ha sottolineato che le famiglie somale la perdita dei mezzi di sussistenza legate alla siccità potrebbe significare “morire di fame nei prossimi mesi”. Famiglie che, di fatto, hanno già dovuto sopportare per decenni l’imperversare di conflitti armati, brutalità ed epidemie.