Bando agli allarmismi: in Puglia non si parla ancora di crisi idrica. I mesi invernali hanno portato con sé una discreta quantità di piogge invernali, che hanno fatto in modo che negli invasi regionali ci sia una situazione simile o addirittura in alcuni casi migliore rispetto all’estate scorsa – basti pensare che, nella diga di Occhito sul Fortore (il principale invaso pugliese), sono presenti circa 184 milioni di metri cubi di acqua, e cioè uno in più rispetto a quanto registrato lo scorso anno. Ciononostante, è importante essere consapevoli che il rischio esiste ed è concreto – la siccità non è certo un mito -, e la preoccupazione per l’agricoltura è decisamente giustificata (pensiamo, in questo contesto, anche ai numerosi incendi), al punto che le autorità regionali hanno ritenuto opportuno passare alla fase di pre-allarme.
Si tratta di uno scatto attuato soprattutto in previsione dell’ondata di calore che nei prossimi giorni dovrebbe abbattersi sulla Regione, che di fatto ha spinto il presidente della Regione, Michele Emiliano, a emettere un’ordinanza volta a vietare il lavoro nei campi dalle 12:30 alle 16. A tal proposito, la Coldiretti ha sottolineato che il conto pagato dall’agricoltura locale sarebbe superiore ai 70 milioni di euro, “ma a preoccupare è la riduzione delle rese di produzione del grano e degli altri cereali, ma anche quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta. Con la trebbiatura in corso, si registra un calo del 30% delle rese per il grano e l’avena, del 25% per i legumi”.