Il Nord Italia continua la sua lotta impari con la stretta crudele della siccità. Mentre l’Emilia-Romagna ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza, infatti, dalla Lombardia giungono notizie particolarmente preoccupanti (prima o poi ci faremo il callo): stando a quanto riferito dal legale rappresentante di Enel, Giovanni Rocchi, intervenuto durante la commissione congiunta di Agricoltura e Montagna di Regione Lombardia, convocata in via straordinaria a causa dell’emergenza idrica in corso, “l’acqua è agli sgoccioli”, e “tutta la disponibilità è stata impiegata per coprire la necessità del comparto agricolo nei prossimi 10 giorni”.
In altre parole, se il concetto non fosse chiaro – l’acqua destinata all’agricoltura è finita. Le riserve sono esaurite, le scorte ripartite, i canali ridotti a polvere. Impossibile immaginare che questo non determini nuove conseguenze nell’ambito agricolo: i rapporti più recenti indicano già un deciso rincaro dei prezzi dei beni alimentari, che di fatto si aggiunge a un periodo storico già macchiato da un’inflazione alimentare galoppante, mentre le prospettive sui raccolti di grano o sulla produzione nazionale di latte fanno registrare una preoccupante flessione. “Questa situazione sarà ancora gestibile per i prossimi 10, massimo 15 giorni” ha commentato a tal proposito il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. “La situazione è più drammatica di quello che possa apparire”.