Spostiamoci da una parte all’altra del mondo: dalla centrale di Fukushima e dallo sversamento in mare delle acque radioattive, andiamo in Argentina. Qui, infatti, la siccità sta colpendo come non mai, mettendo a serio rischio i raccolti di soia, grano e mais.
Siccità: gli agricoltori di soia, mai e grano dell’Argentina sono preoccupati
Il problema della siccità non sta colpendo solamente l’Italia, ma è ormai diffuso in tutto il mondo. In Argentina, per esempio, si parla ormai della peggior siccità degli ultimi 60 anni. La situazione è talmente grave che le previsioni dei raccolti di soia, grano e mais sono state ripetutamente tagliate.
Gli agricoltori della Pampa sono assai preoccupati, anche perché l’Argentina è uno dei principali esportatori mondiali di grano. Solamente lo scorso giovedì, la Borsa dei cereali di Rosario ha nuovamente tagliato le prospettive di produzione di soia a 27 milioni di tonnellate, il minimo storico da inizio secolo.
Julio Calzada, capo del settore Ricerca economica della Borsa di Rosario, ha spiegato che stanno affrontando un evento climatico senza precedenti. Finora gli agricoltori hanno subito perdite per 14 miliardi di dollari, producendo 50 milioni di tonnellate in meno di soia, mais e grano. Non era mai successo prima nel paese che tre distinti raccolti producessero di meno.
I danni causati dalla siccità vanno a colpire l’Argentina in un momento economico nefasto: a ottobre sono previste le elezioni, l’inflazione è al 99% e debiti locali e internazionali gli stanno col fiato sul collo.
Il guaio è che proprio i cereali rappresentano la principale esportazione del paese. Secondo Luis Zubizarreta, capo della camera dei porti commerciali e dell’ente industriale che si occupa della soia, ha parlato di una situazione drammatica che impatta sull’intera economia dell’Argentina in un momento assai critico per il paese. E ha sottolineato che le esportazioni sono ridotte per il semplice fatto che non c’è merce da esportare.
La siccità in Argentina ha cominciato a farsi sentire sin dal maggio 2022. Da allora il paese ha subito almeno otto ondate di calore: se le piogge non arriveranno presto, le previsioni di produzione di soia e mais potrebbero scendere ancora.
Miguel Calvo, un coltivatore di soia della provincia centrale di Cordoba, ha ammesso che, purtroppo, giunti a questo punto, non sanno se riusciranno a produrre almeno la metà del raccolto previsto. E ha aggiunto che questi ultimi 8-10 giorni di siccità sono stati un vero e proprio colpo di grazia per le produzioni agricole.