Si chiama Elodea nuttallii, è un’alga e adora le acqua calme, calde e poco profonde – un po’ come quelle del fiume Po, per intenderci. Eh sì, perché di fatto il primo fiume dello Stivale sta venendo letteralmente strozzato dalla morsa della siccità, con alcuni centri di osservazione posti lungo il suo corso che di fatto riportano che in alcuni tratti l’acqua “scorre” appena al 10% della sua portata media. Insomma, le temperature eccessivamente alte degli ultimi tempi e l’assenza prolungata di precipitazioni hanno di fatto creato le condizioni perfette per la proliferazione dell’alga in questione, che a tutti gli effetti ha invaso diversi tratti del fiume.
Originaria del nord e sud America, la nostra protagonista appare nella cosiddetta Black List del Piemonte, ossia nell’elenco di specie esotiche presenti diffusamente sul territorio ma di cui occorre evitare l’utilizzo e a cui devono essere applicate misure di contenimento o interventi di eradicazione per evitare che prendano il sopravvento sugli ecosistemi locali. L’allarme è squillato soprattutto nel tratto che attraversa la città di Torino: numerosi sopralluoghi da parte del personale dell’Arpa, volontari delle Società remiere ed Ente Parco del Fiume Po e dagli incaricati dello stesso Comune di Torino, Enea e Città Metropolitana hanno infatti segnalato la presenza in più tratti.
Così, negli ultimi giorni, il Comune del capoluogo piemontese si è occupato di coordinare operazioni di rimozione manuale dell’alga: una soluzione che tuttavia non fa che tamponare un problema serio, e che dovrà certamente essere seguita da interventi più strutturati nel futuro immediato.