Stando alle più recenti stime redatte da Coldiretti il 20% degli allevamenti di vongole e cozze situati lungo il Delta del Po rischiano di soffocare a causa della stretta della siccità: la carenza d’acqua, infatti, rende impossibile garantire il ricambio idrico innescando un aumento della salinità e provocando di fatto un’espansione della cosiddetta “acqua bianca”, ossia aree dove la decomposizione di alghe e altre sostanze organiche sottrae di fatto l’ossigeno necessario ai molluschi in questione.
In questo contesto, la lettura proposta da Coldiretti evidenzia come l’attuale emergenza idrica (e i conseguenti cali produttivi) potrebbe determinare un ulteriore aumento delle importazioni dall’estero, che di fatto sono già balzate del 50% nei primi tre mesi dell’anno corrente. Importante notare, inoltre, che nelle acque della laguna di Venezia si sono registrati dei ritrovamenti di gastropodi, predatori che di fatto vanno ghiotti di vongole: un ulteriore tassello in una emergenza che sta mettendo a rischio il lavoro di centinaia di famiglie di pescatori e allevatori ittici – tanto che la stessa Coldiretti propone di proclamare lo stato di emergenza per salvare gli ambienti lagunari, annunciando allo stesso tempo interventi atti a favorire il ricambio delle acque in modo da rivitalizzare l’intera area del Delta.
Il rapporto Coldiretti si conclude infine sottolineando come, alla più pressante emergenza idrica, si aggiunga di fatto quella rappresentata dal caro carburanti (tanto che il prezzo medio del gasolio per la pesca è pressoché raddoppiato – +90% – innescando una moltitudine di proteste), che ha costretto i pescherecci dello Stivale a navigare in perdita o a tagliare considerevolmente le uscite favorendo – ancora una volta – le importazioni di pesce straniero.