USAID, l’agenzia di sviluppo degli Stati Uniti d’America, ha recentemente dichiarato la propria intenzione di donare 255 milioni di dollari al Kenya in assistenza di emergenza per affrontare la morsa della siccità, che di fatto stringe in una stretta di ferro la quasi totalità del Paese. Attualmente le stime indicano che circa 4,1 milioni di persone siano alle prese con una gravissima carenza di cibo e acqua, con il numero di casi di malnutrizione infantile che, nel corso degli ultimi tre mesi, ha raggiunto quota 942 mila bambini.
Il rischio è che la crisi alimentare vada a intaccare anche altre aree, come l’istruzione: i bambini affamati finirebbero infatti per non andare a scuola, causando un effetto domino che rischia di paralizzare l’intero sistema sociale. Il governo locale ha già speso oltre 100 miliardi di dollari (12,6 miliardi di scellini locali) per aiutare le persone colpite dalla siccità, ma il ministro responsabile dei programmi di aiuto ha dichiarato che il deficit ha superato i 15 miliardi di scellini. Nella lettura proposta dall’USAID, si punta il dito anche contro la guerra tra Russia e Ucraina, che di fatto ha colpito la catena di approvvigionamento esacerbando i problemi di carenza idrica: gli innumerevoli rincari al prezzo del grano e del mais, infatti, avrebbero completamente travolto l’economia locale.