I canali per l’irrigazione sono del tutto asciutti e le temperature continuano a salire di settimana in settimana. Insomma, in altre parole la situazione è sempre più disperata. Le ultime precipitazioni degne di questo nome sul Nord Italia risalgono a dicembre, e di fatto sono state seguite da mesi di polvere e una tale siccità che la stessa acqua del Po sta diventando salata: in questo contesto, il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, ha chiesto l’istituzione dello stato di emergenza idrica in Val Padana.
A onor del vero va detto che gli effetti dell’emergenza hanno già cominciato a manifestarsi in maniera decisamente più concreta già negli ultimi giorni (i sintomi, invece, negli ultimi anni – ma non vogliamo essere polemici): basti pensare a quanto successo a Tremosine, in provincia di Brescia, dove si è rimasti senza acqua per un giorno intero. Emergenza che, di fatto, va a inserirsi in un momento storico già decisamente delicato, dove l’imperversare della guerra in Ucraina e la speculazione sul prezzo dei beni alimentari si sta riversando sui costi di produzione dell’intero settore agricolo.
“A causa della siccità ci sono già adesso coltivazioni bruciate e alcuni coltivatori hanno deciso di iniziare il taglio del mais pur con perdite considerevoli per salvare il salvabile, mentre nel delta del Po si registra la risalita del cuneo salino che rischia di compromettere non solo l’approvvigionamento dell’acqua per le campagne, ma anche per uso civile” ha commentato a tal proposito Centinaio. “Per questo porteremo all’attenzione dei ministri Patuanelli e Cingolani la richiesta dello stato di emergenza idrica in Val Padana e la necessità di accelerare interventi infrastrutturali di medio-lungo periodo per conservare la risorsa acqua e ottimizzarne la gestione”.