Come si combatte la siccità? La danza della pioggia, per quanto divertente e folkloristica, si è rivelata dolorosamente inefficace; mentre le irrigazioni di soccorso, per quanto decisamente più valide, hanno finito per far impennare ancora di più i costi di produzione e mantenimento delle aziende agricole. Secondo il parere dell’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (o, per gli amici, l’Anbi), la lotta all’emergenza idrica va declinata in primis investendo direttamente sul cosiddetto oro blu – o meglio ancora, in modi per trattenerlo in modo sicuro ed efficace. In altre parole, investendo nella costruzione e restauro degli invasi.
È così, dunque, che di fatto andrebbero investiti i 200 milioni di euro in arrivo dal Pnrr: “Non finiscono le stagioni degli investimenti” ha commentato a tal proposito Francesco Vincenzi, presidente Anbi. “Il Paese deve fare una scelta e per noi la scelta è continuare ad investire sul piano invasi che ci permette una progettualità nel lungo periodo e che dia risposte a tutti i territori del nostro Paese”.
Il riferimento è al Piano Laghetti, proposto proprio da Anbi, che non fa parte del Pnrr, paragonato da Vincenzi a “un grande Piano Marshall, importante per il nostro Paese”, visto che “oggi solo il 10% dell’acqua che piove viene trattenuta“.