Tra le principali vittime della stretta della siccità ci sono senza ombra di dubbio gli allevamenti di vongole: la carenza idrica e le alte temperature hanno determinato un’inusuale proliferazione di alghe che rischiano di fare soffocare i molluschi. Nello specifico, la crisi ha portato a un notevole aumento dei prezzi e spinto gli stessi allevatori a tentare di salvare il loro prodotto andando a “pescare” le alghe in questione. In questo contesto, Cia Emilia Romagna ha rivolto un appello alle autorità governative per ottenere lo stanziamento di fondi e aiuti atti a implementare le infrastrutture idrauliche, individuate come unica arma “contro gli effetti delle annate calde e siccitose sempre più frequenti”.
L’area del Delta del Po è in assoluto la più colpita: qui, infatti, la siccità ha reso impossibile garantire il ricambio idrico innescando per di più un aumento della salinità dell’acqua e soffocando gli allevamenti locali. “La siccità sta creando problemi importanti al comparto della venericoltura, servirà un confronto con la Regione Emilia Romagna per mettere in campo azioni non solo sulla attuale emergenza, ma anche per dare prospettiva al settore delle vongole” ha commentato a tal proposito il presidente di Cia Emilia Romagna, Stefano Francia. “Proteggendo con opere di sbarramento le lagune, il maggiore idro-dinamismo di questi ecosistemi aumenterebbe la loro resistenza agli scompensi del climate change” ha poi concluso, facendo riferimento alle infrastrutture sopracitate.