La siccità non sta colpendo solo l’Italia: anche i fiumi di tutta l’Europa stanno risentendo della mancanza di piogge. Se il cuneo salino del Po è in costante risalita, ecco che meglio non va a Danubio e Reno che sono arrivati ai minimi storici. Il guaio è che la siccità non crea problemi solamente alle colture e alle riserve di acqua potabile, ma influenza negativamente anche i trasporti e la logistica di tutta l’UE.
Molte merci in Europa viaggiano via fiume, ma se i fiumi sono in secca, le chiatte e le barche che li trasportano non possono viaggiare in quanto rischiano di arenarsi. E questo fattore va ad innestarsi in una situazione già critica in precedenza: prima i dazi di Donald Trump, poi la pandemia, poi i problemi di trasporto dalla Cina, aggiungiamoci anche la guerra, ed ecco che tutti i settori dell’economia rischiano gravi danni a causa di questa siccità.
Per darvi un’idea dell’importanza dei trasporti via fiume nell’Europa, bisogna considerare che i fiumi e i sistemi di canali ad essi annessi permettono di trasportare 1 tonnellata di merce per ogni cittadino europeo, per un valore di 80 miliardi di euro. Ma la siccità sta bloccando tutto ciò: via fiume viaggiano cibi, materie prime, mangimi e componenti tecnologiche varie.
Per questo in tutta Europa la logistica fluviale sta diventando un tema sempre più dibattuto. Anche perché non si può vicariare con i treni, vuoi per l’aumento dei costi energetici, vuoi perché le temperature eccessive stanno deformando i binari, mettendo a rischio la sicurezza via treno. E non si può sostituirla neanche con i camion, sempre a causa dei rincari dei carburanti.