Mentre la siccità continua a soffocare l’agricoltura italiana la Coldiretti conta i danni, che ora ammontano a un totale complessivo di 3 miliardi di euro. Di giorno in giorno la situazione pare assumere sempre di più i connotati di una gravissima emergenza, e non è un caso che alcune regioni – come il Piemonte – abbiano già richiesto l’attivazione dello stato di calamità per l’agricoltura. Proprio il settore agricolo, infatti, è quello che soffre maggiormente l’attuale carenza idrica: i campi restano arsi e i raccolti bruciano, mentre le imprese si trovano a dover affrontare bollette sempre più esose a causa delle irrigazioni di soccorso per salvare il salvabile.
importante notare, in questo contesto, che le stime indicano un duplice calo produttivo – sia dal punto di vista agricolo, con il raccolto di grano che oscilla su di un -15/20%, che negli allevamenti, dove gli animali rimangono sfiancati dalle temperature eccessivamente alte e producono meno latte. A tal proposito la Coldiretti propone, oltre a uno stanziamento di risorse finanziarie adeguate per indennizzare le imprese agricole per i danni subiti, la creazione di un grande piano nazionale per gli invasi per recuperare l’acqua piovana.
“L’assenza di precipitazioni” conclude Coldiretti a termine del suo più recente rapporto “colpisce i raccolti nazionali in una situazione in cui l’Italia è dipendente dall’estero in molte materie prime e produce appena il 36% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci, il 53% del mais per l’alimentazione delle stalle, il 56% del grano duro per la pasta e il 73% dell’orzo. Una emergenza nazionale che riguarda coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole nazionali”: