Non bastano le due gocce degli ultimi giorni a debellare la siccità che sta stringendo l’Italia, con il Nord in particolare che continua a battere tutti i record negativi. Il livello dell’acqua nei grandi laghi del Settentrione, infatti, continua a decrescere pericolosamente: il Lago d’Iseo registra una percentuale di riempimento pari solo al 13,6%, mentre il Maggiore ha un’altezza inferiore di circa 76 centimetri rispetto alla media di questo periodo.
E mentre in Lombardia già si parla della necessità di individuare un modello agricolo che faccia meno affidamento sull’abbondanza delle risorse idriche, nel resto d’Italia le cose non vanno meglio: in Toscana le portate dei corsi d’acqua sono tutte ampiamente al di sotto della normalità, e in Valle d’Aosta il fiume Dora Baltea, principale corpo acquatico della regione, registra una portata ridotta da 29,7 a 19,50 metri cubi al secondo. Da inizio dell’anno, in Piemonte, le precipitazioni sono inferiori del 93% sulla media storica e le temperature hanno toccato, in alcune occasioni, il massimo storico del periodo.
“È un quadro allarmante, quello che emerge dal report settimanale” ha commentato Francesco Vincenzi, presidente dell’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue (Anbi). “È fondamentale che il recente inserimento della tutela ambientale fra gli obiettivi della Costituzione sia l’avvio di un nuovo, quanto urgente paradigma operativo per il Paese”.