Cominciamo con il mettere una sana dose di puntini sulle i – non ce ne vogliano i fragilissimi bomber da grigliata, ma i fatti (anche quelli recentissimi e declinati nella macchina dell’intrattenimento) suggeriscono che una dieta a base vegetale sia tendenzialmente più salutare di una onnivora. In termini di colesterolo, infiammazione, salute intestinale, età biologica e libido i dati indicano una netta vittoria del plant-based: fatene ciò che vi pare.
Eppure c’è un eppure, e scusateci il gioco di parole. In uno studio riportato dal Times è emerso che, nello specifico mondo del fast food, tali opzioni plant-based non sono più salutari dei loro colleghi più “tradizionali”.
Plant-based, fast food e salute: un’occhiata allo studio
Numeri alla mano, il gruppo di studio ha preso in esame 1.868 pasti provenienti da 50 catene di fast food che operano in Australia, Canada, Polonia, Regno Unito e Stati Uniti; prendendo nota dei dati inerenti al conteggio delle calorie, alla presenza di allergeni e nutrienti, alle fibre e al sale presente in ogni pietanza.
Una volta compilata la cosiddetta tabella dei dati, gli scienziati hanno proceduto con il confrontare i pasti a base di carne con le loro controparti a base vegetale provenienti dallo stesso paese e catena con una differenza di peso non superiore al 10%. Ve la facciamo breve: nel complesso, i ricercatori hanno concluso che non vi erano chiari benefici per la salute nell’ordinare porzioni a base vegetale invece di opzioni a base di carne.
“Il nostro studio mostra che i pasti a base vegetale non sono associati a un minor contenuto calorico” ha commentato a tal proposito il ricercatore capo Mikolaj Kaminski, dell’Università di Scienze mediche di Poznan in Polonia, in una dichiarazione rilasciata al Times. “Scegliere sostituti a base vegetale nel contesto dei fast food implica essenzialmente scambiare le calorie derivate dalle proteine con quelle derivate dai carboidrati”.
Tendenzialmente, prendendo in esame i nutrienti, lo studio ha rilevato che in media i sostituti plant-based contengono meno proteine e sodio e più carboidrati e zuccheri dei colleghi tradizionali, a parità di calorie.
“Il nostro studio, se non altro, sottolinea l’importanza di fare scelte alimentari informate, soprattutto quando si tratta di consumare fast food e in particolare se si soffre di un disturbo metabolico come il diabete” ha concluso Kaminski. “Le nostre conclusioni smascherano, in altre parole, l’illusione che le alternative plant-based ai più popolari piatti dei fast food siano automaticamente una scelta più sana”.