Si può uscire da una vendemmia terribile con la prevenzione? Questa cantina toscana dice di sì

La vendemmia 2023 è, in termini quantitativi, un disastro: c'è chi, tuttavia, l'ha comunque conclusa con ottimi risultati grazie alla prevenzione.

Si può uscire da una vendemmia terribile con la prevenzione? Questa cantina toscana dice di sì

Una vendemmia avara, a tratti addirittura tragica. La lista delle difficoltà è lunga e severissima, quella dei rapporti un piccolo cimitero: i dati più recenti parlano di un raccolto inevitabilmente compromesso dall’imperversare del maltempo – grandine, pioggia forte e abbondante, ma anche una lunga e opprimente siccità – e soprattutto dalla peronospora, con mutilazioni quantitative ancora più gravi di quanto si fosse previsto. Gli enti e le autorità di settore non fanno mistero della situazione difficile: “Rischio corto circuito per il vino italiano in questo 2023″ si legge in un comunicato che porta lo stemma dell’Unione Italiana Vini “che si sta manifestando come il più complicato degli ultimi 20 anni”.

Eppure, per quanto sia indiscutibile che la roulette del clima sia imprevedibile come non mai e che la sua autorità, quando si tratta di viticoltura, è pressoché totale, rimanere a piangersi addosso potrebbe anche essere visto come un’ammissione di colpe. “Prevenire è meglio che curare”, recita il proverbio; un detto che evidentemente la Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano conosce bene, considerando che ha concluso la vendemmia 2023 con una perdita della produzione di appena il 2%.

La vendemmia e il potere della prevenzione: il caso della Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano

Vendemmia-uva

No, niente lettura dei fondi di caffè per prevedere il futuro, niente riti sciamanici per manipolare l’infezione da peronospora: la Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano imputa i propri risultati all’utilizzo di un sistema di supporto decisionale, SOS Wine, interamente basato sulla prevenzione e che ha – si legge in un comunicato – “permesso di agire solo dove e quando è stato necessario per prevenire l’insorgenza di malattie come la peronospora”.

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Peronospora che, come accennato in apertura di articolo, è stata senza ombra di dubbio uno della protagoniste della vendemmia 2023, in Toscana così come in molte altre parti dello Stivale. Dati alla mano, nel lasso temporale compreso tra il primo di aprile e il 31 luglio la zona della Maremma ha registrato una piovosità fuori dal comune, con 417 mm
di pioggia suddivisi in 28 giorni, a fronte di una media nei 5 anni precedenti di 188 mm su 21 giorni; e generando così le condizioni ideali per il prosperare della malattia.

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“Il sistema di supporto decisionale SOS Wine” si legge nel sopracitato comunicato “ha unito i dati raccolti dalle sette centraline posizionate nei vigneti dei soci della Cantina che, combinati con le previsioni meteo e con il modello di fase fenologica della vite, hanno generato 30 alert, il doppio rispetto alla media degli anni precedenti, per segnalare i momenti di potenziale criticità sui vigneti-test non trattati. Su questa base, i soci hanno ricevuto comunicazioni settimanali, in seguito alle quali hanno effettuato in media circa 8 interventi nelle aziende convenzionali”.

Il plauso alla cantina in questione e al mondo accademico è fisiologico, ma quel che è interessante, al di là di etichette e progetti, è notare che sì, uscire dal buio è più che possibile – a maggior ragione quando lo si vede arrivare da lontano.