Appoggiare una penna, liscia o rigata poco importa, alle labbra e provare e soffiare, un po’ come si fa con le bottiglie di birra finite – non diteci che non ci avete mai provato, suvvia. No? Ma davvero? Beh, niente paura: a rimediare alle mancanze di un’infanzia evidentemente triste e carente di fantasia ci pensa Barilla, che ha di recente contattato uno scienziato di Oxford e un compositore forte di tre vittorie agli Emmy proprio con l’obiettivo di comprendere il “suono” della pasta.
Il risultato è una playlist puntualmente pubblicata su Spotify e nominata “Barilla Al Bronzo Soundtrack Experience” – ma che seriosi! Era l’occasione perfetta per chiamarla “Musica per le mie orecchiette” -, composta da brani con titoli più che eloquenti: Bucatini, Mezzi Rigatoni, Spaghetti, Penne Rigate, Fusilli e Linguine.
Ma gli spaghetti li hanno suonati come le corde di una chitarra?
Ok, ci siamo divertiti abbastanza. Il progetto, al netto di battute e giochi di parole, è legittimamente interessante: Charles Spence, psicologo sperimentale dell’Università di Oxford, è noto anche e soprattutto per i suoi studi riguardanti il modo in cui il suono sia in grado di influire sulle papille gustative e, di conseguenza, “manipolare” l’esperienza di degustazione. Il suo lavoro ha portato alla definizione del concetto di sonic seasoning, che potremmo grossolanamente tradurre in “condimento sonoro”, e che di fatto consiste nell’abbinamento scientifico di suono e sapori e particolari consistenze per migliorare il modo in cui sperimentiamo il gusto e, più in generale, il cibo.
“La consistenza e la presa della salsa di Barilla Al Bronzo producono alcuni degli attributi di condimento sonoro più unici che abbiamo mai scoperto” ha spiegato Spence. “Per raggiungere il pieno potenziale di questo incredibile abbinamento sensoriale è necessaria una mente musicale capace di un’ampia famma di composizioni uditive”.
Ecco, qui entra in gioco l’ultimo tassello del puzzle – Cristobal Tapia de Veer, compositore di The White Lotus e tre volte vincitore dell’Emmy Award. De Veer ha fondamentalmente declinato in musica – con strumenti musicali veri, beninteso – le intuizioni scientifiche di Spence, creando una “colonna sonora su misura progettata per amplificare l’esperienza di consumo di pasta”. Una sorta di Inno di Mameli ma ancora più patriottico, in altre parole.
Ogni traccia della colonna sonora è stata creata per “suscitare una reazione viscerale distinta con ogni morso di Al Bronzo”, e dovrebbero offrire l’opportunità di “sperimentare la pasta con tutti i tuoi sensi”, come ha spiegato Jennifer Ping, vicepresidente marketing di Barilla US. In definitiva no, ci spiace deludervi: “suonare” una penna rigata come un flauto non è possibile. Non ancora, almeno.