In origine fu quella di Parigi, poi fu il turno di quella di Napoli. D’altro canto la macchina del marketing (che ci capirete: parlare di arte, a sto giro, spiace un po’; e non ce ne voglia Duchamp) non si ferma mai, e trova sempre nuovi e sorprendenti metodi di far quel che gli riesce meglio: vendere aria fritta. Solo, a questo giro non è passata in olio: più semplicemente si tratta di quella del lago di Como, in lattina.
La trovata è degli amici di ItalyComunica, società di comunicazione che affonda le proprie radici proprio su quei rami tanto celebri. Per la modica cifra di 9 euro e 90 potrete portarvi un sospiro comasco anche nella più grigia delle metropoli. Occhio a non aprirla, però: rischia di volare via.
Le reazioni all’estero e del sindaco
Esportiamo cibo e cultura, o comunque facciamo del nostro meglio per riuscirci: perché non fare lo stesso con l’aria che respiriamo? Quando si suol dire “vivere d’aria”, ecco. La mossa, in ogni caso, ha attirato l’attenzione delle testate nazionali – ed eccoci qua – e internazionali. E quali sono le reazioni?
Stupefatte, romantiche, a tratti anche un po’ abboccate. Alcuni colleghi d’Oltremanica raccontano in tono sognante di come le latte in questione siano traboccanti di “aria al 100% autentica e accuratamente raccolta dalle sponde del lago di Como”.
Intervistato dalla CNN, lo specialista di marketing Davide Abagnale – il cervello dietro la trovata, per l’appunto – ha raccontato di volere offrire “qualcosa di originale, divertente e persino provocatorio”. Missione compiuta.
“Non è un prodotto, è un ricordo tangibile che porti nel tuo cuore” ha proseguito. Tranquillo, Davide: non è il caso di cercare di convincere anche noialtri. Anzi, a tal proposito: quali sono le reazioni degli abitanti dello Stivale?
Il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, ha ad esempio lasciato intendere che avrebbe preferito se i turisti portassero a casa souvenir in grado di celebrare le caratteristiche e le specialità del posto. “È un’idea nuova, ma non per tutti” ha spiegato. “Se qualcuno vuole portare un po’ d’aria a casa non c’è problema, a patto che porti con sé anche un bel ricordo di questa zona”.