C’è chi parla di “guerra”, ma Al Bano abbassa i toni e usa l’espressione “rapporti incrinati”. È l’aria che tira presso le Tenute Al Bano, resort di proprietà del cantante situato a Cellino San Marco, in provincia di Brindisi. La gestione della struttura, che comprende un albergo, una spa e un ristorante, per anni è stata nelle mani della società cooperativa Nostalgia, che contava tra i suoi soci il belga Olivier Verbeelen, direttore dell’albergo, e la pugliese Annamaria Verri, a capo del ristorante. Secondo Carrisi, i due “andavano d’amore e d’accordo”, ma poi i conti hanno iniziato a non tornare.
Gestioni separate

Ha dovuto fare da paciere, Al Bano, per riportare all’ordine la gestione della sua struttura ricettiva. La tensione era nata tra due delle figure principali delle Tenute: Olivier Verbeelen, direttore dell’Hotel Felicità, e Annamaria Verri, responsabile del ristorante Don Carmelo. Gli screzi sono iniziati quando il primo ha accusato la pugliese di essere la causa principale dei conti in rosso della struttura. Il bilancio esaminato a maggio 2024, infatti, avrebbe registrato una perdita di 115.000 euro che Verbeelen imputava “all’andamento della gestione del ristorante che definire disastrosa è solo un eufemismo”. Sul Corriere leggiamo però che Al Bano ha smentito la crisi economica della struttura ricettiva: “È una notizia assolutamente falsa e, se anche fosse vera, è una cifra insignificante se si considera un incasso di due milioni di euro».
Fatto sta che il disaccordo c’è stato e, per tenerlo a bada, il cantante è dovuto intervenire separando la gestione della struttura. La società cooperativa Nostalgia sarà ora legata solo all’hotel in mano a Verbeelen, con un affitto pari a 5.000 euro al mese. Verri, invece, si appoggia adesso a una società fatta ad hoc, la Vepa, alla quale corrisponde mensilità pari a 7.000 euro; cifre relativamente basse che Al Bano avrebbe accordato durante il periodo del COVID per incentivare la ripresa delle Tenute. Il cantante, con la sua azienda Casa Carrisi, è anche il fornitore esclusivo di vino e di prodotti a chilometro zero coltivati nelle sue terre.