Stiamo pur parlando di violazione di domicilio, per carità, ma definire il nostro protagonista un “Arsenio Lupin” qualunque sarebbe un po’ improprio. Tra le mani abbiamo un agente del caos o, forse più banalmente, un uomo amareggiato con un conto da saldare: Cepa 21 è una cantina con sede in quel di Valladolid, nel pieno cuore della Spagna, che nelle ultime ore si è trovata a vestire – suo malgrado, evidentemente – l’alloro della viralità internettiana a causa di un bizzarro incidente. Per farvela breve, qualcuno è riuscito a entrare nei locali dell’azienda e ha fondamentalmente gettato via circa del vino per due milioni e mezzo di euro.
E per inciso, con “gettato via” lo intendiamo nel senso letterale del termine. Come? Molto semplice, a dire il vero: il nostro protagonista si è limitato ad aprire le vasche in acciaio, riversandone il contenuto sul pavimento della cantina. Numeri alla mano, si stima che siano andati sprecati circa 60 mila litri di vino.
Salutista estremista? Astemio con una vendetta personale?
Come vi abbiamo accennato in apertura di articolo, guai a definirlo “Arsenio Lupin”: questo “colpo”, se così vogliamo effettivamente definirlo, si discosta drammaticamente da storie che, per tema o per protagonisti, potrebbero apparire simili; come il misterioso colpo al La Tour d’Argent di Parigi, dove è sparito del vino per circa un milione e mezzo di euro.
Ma torniamo al caso spagnolo: stando a quanto lasciato trapelare dalle forze dell’ordine impegnate sul caso, l’incidente – ecco, forse è un termine più azzeccato che “colpo” – sarebbe avvenuto intorno alle tre e trenta del mattino di domenica: le immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso mostrano un uomo, dovutamente incappucciato, muoversi con una certa familiarità tra le vasche in acciaio.
Vale per di più la pena notare che aprire serbatoi di questo genere è tutt’altro che banale: un rappresentante della cantina, intervistato dalla BBC, è dell’idea che il nostro protagonista “abbia una certa familiarità con questo tipo di macchinari”.
“Questa persona si muoveva con grande confidenza in cantina, anche se era buio e non c’era nessuna luce accesa” ha spiegato. “Deve trattarsi di un qualcuno che conosceva bene il posto”. Un ipotesi che trova un’ulteriore risonanza nel fatto che il vino versato proveniva da due delle varietà più costose della cantina, Horcajo e Malabrigo: una fortunata – per il nostro intruso, beninteso – coincidenza o il frutto di previa conoscenza?
In ogni caso, ha concluso il portavoce della cantina, l’azienda non ha alcun motivo di sospettare gli attuali o gli ex dipendenti: per fare un po’ di luce, come di consueto, sarà necessario attendere lo svolgimento delle indagini.