Nonostante i supermercati siano tra le poche attività che continuano a lavorare in quanto servizio di prima necessità, il settore carni risente della totale chiusura della ristorazione in Italia ma anche in altri Paesi europei causa coronavirus. A lanciare il grido d’allarme è Assocarni, l’associazione che rappresenta l’industria italiana di macellazione.
“Le aziende di macellazione – fanno sapere da Assocarni – non sono in grado oggi di collocare le carni provenienti dalle vacche degli allevamenti da latte che hanno solo in tale canale la loro piena valorizzazione sia sul mercato italiano che europeo”. Ci vogliono “misure urgenti di sostegno agli allevatori da latte fino alla riapertura del canale della ristorazione”.
A preoccupare Assocarni il possibile calo di prezzo degli animali da allevamento da latte per via della totale chiusura delle catene di ristorazione, ma “la stessa macellazione di tali capi è a rischio per assenza di domanda. Buone invece le notizie per la carne di vitellone e scottona i cui prezzi sono già in aumento per la domanda sostenuta della Gdo a cui tale carne è destinata”.
Senza dimenticare la concomitante crisi del latte, commercializzato in misura minore sempre a causa dello stop della ristorazione. E così Assocarni si unisce a Coldiretti nella richiesta di misure di sostegno economico al settore.