È stato presentato a Roma il ventiduesimo rapporto Ismea-Qualivita, lavoro curato dai consorzi di tutela, organismi di controllo e autorità pubbliche di vigilanza, che snocciola i numeri della Dop Economy per un anno difficile come il 2023, in cui il comparto cibo e vino italiano dei prodotti a certificazione DOP, IGP e STG è stato messo a dura prova da emergenze climatiche, problematiche fitosanitarie e fluttuazioni dei mercati. Un’occasione in cui non può mancare un commento a caldo del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida che, a fronte dei dati in leggera flessione, non ha mancato di mostrare il suo supporto al settore: “E’ un miracolo che il vino regga nel mercato rispetto all’aggressione costante portata avanti in questi ultimi anni a uno dei nostri prodotti di eccellenza. Il vino è un prodotto demonizzato ed è un miracolo che il settore regga”.
I numeri del “miracolo”
Il rapporto mette in evidenza le difficoltà di un settore che regge nonostante tutto, registrando una flessione dello 0,7% nel quantitativo di ettolitri imbottigliati (25,9 milioni) un -2,3% sul valore dell’imbottigliato, che si attesta sugli undici miliardi di euro. In sostanziale tenuta anche l’export, che esprime un valore di 6,89 miliardi di euro (-0,6% su base annua e +66% sul 2013), e si mantiene sui valori registrati dopo il “rimbalzo” del +10% dei consumi del post-covid. Così si presenta una filiera che con più di centomila operatori dà lavoro a 333mila persone, e conta 135 consorzi di tutela e 12 organismi di controllo.
Secondo il ministro, se il comparto ha tenuto è merito degli imprenditori, in grado anche di fare un buon lavoro su un prodotto, come il vino dealcolato, su cui lo stesso Lollobrigida aveva espresso perplessità, ma su cui alla fine ha ceduto: “ci hanno lavorato molto bene i nostri imprenditori valorizzando alcune scelte, anche andando incontro ad alcune soluzioni di mercato come stiamo provando a fare anche oggi, con qualche rischio a mio avviso, sulle vicende legate al vino dealcolato”.
Un consumo moderato
“Certamente va diminuito l’uso di alcol, ne va contrastato l’abuso, si deve farne un consumo moderato: il vino è un prodotto che va spiegato all’interno di una dieta bilanciata, dove fa parte della nostra cultura e della nostra tradizione”, continua Lollobrigida, sempre difendendo a spada tratta il valore culturale e gastronomico del vino italiano, secondo lui sotto costante attacco ideologico, ma non nasconde un certo ottimismo. Speriamo non si basato sui numeri del senatore leghista Claudio Borghi, convinto che ci si possa mettere alla guida dopo un’intera bottiglia di vino: quelli sì sarebbero dati incoraggianti per il settore, peccato che il ministro dei trasporti Matteo Salvini la pensi diversamente.