Quando abbiamo scritto che il cibo avrebbe giocato un ruolo chiave nella corsa alla Casa Bianca non lo intendevamo certo in questo modo. Il palcoscenico è quello del più recente Presidential Debate, ormai consueto appuntamento che vede i candidati alla presidenza affrontarsi con parole, fatti, stoccate più o meno grossolane. Donald Trump ha dato spettacolo, per così dire.
L’impianto retorico è quello ormai noto a chiunque abbia passato un minimo del proprio tempo a seguire le vicende (o i cosiddetti rally, più in generale) di Trump: il Paese è sull’orlo del baratro per colpa di questo, quello e quell’altro – “Siamo una nazione in fallimento”, ha spiegato “e tutto è iniziato tre anni e mezzo fa” – e lui è l’unico a poterlo salvare. Poi il colpo, una munizione sempre presente dell’arsenale in rosso: l’immigrazione. “Gli immigrati a Springfield mangiano i cani, i gatti e gli animali domestici degli Americani”.
La reazione dei conduttori e di Kamala Harris
I nostri lettori più attenti alle vicende a stelle e strisce avranno notato che si tratta, di fatto, di una dichiarazione del vice di Trump, J. D. Vance, opportunamente ripresa dal candidato presidente. Sparata a zero per inquinare il dibattito di sensazionalismo e indignazione? Intrattenimento più o meno inopportuno? Poco importa: il colpo è partito, e ora i presenti devono farci i conti.
Kamala Harris sorride. Qualcuno, al di fuori dell’inquadratura delle telecamere, deve fare una smorfia o lasciarsi andare a un commento. Trump tentenna, sì, ma appena per un momento: è perfettamente consapevole di non potersi permettere di lasciare calare il silenzio, e così incalza tornando sul “noi contro voi”: “Lei sta distruggendo questo Paese” spiega, riferendosi evidentemente alla sua rivale alla presidenza. “E se diventa Presidente, questo Paese non ha alcuna possibilità di successo”. Una risposta alla sparata sugli animali, però, arriva.
A formularla è David Muir, uno dei conduttori del dibattito. “Voglio solo specificare, visto che è stata citata Springfield: ABC News ha contattato il sindaco, che ha dichiarato che non ci sono stati rapporti credibili di animali domestici abusati o maltrattati da membri della comunità degli immigrati”. Una notizia falsa, in altre parole. Ma quel che conta, dicevamo, è l’aver sparato il colpo.