Se zappare l’orto per Matteo Salvini è una giusta punizione

Per Matteo Salvini zappare l'orto per scontare sanzioni disciplinari a scuola è una giusta punizione o un lavoro socialmente utile?

Se zappare l’orto per Matteo Salvini è una giusta punizione

Sta facendo assai discutere la proposta di un istituto scolastico di Bologna che ha pensato di trasformare le sanzioni disciplinari comminate agli studenti in ore di lavoro nello zappare l’orto. Tramite un post su Instagram Matteo Salvini l’ha definita un’“ottima idea”, non esplicitando però se si tratti di una punizione o di un lavoro socialmente utile.

Per Matteo Salvini Zappare l’orto è una punizione?

zappare

L’antefatto è questo. L’Istituto Tecnico Rosa Luxemburg di Bologna ha deciso che gli studenti sconteranno le sanzioni disciplinari coltivando la verdura, estirpando erbacce e pacciamando il terreno.

La preside Alessandra Canepa ha spiegato che tale progetto è nato perché il senso di una sanzione è quello di far riflettere su ciò che si è fatto. Per la preside sospendere gli allievi non serve a nulla. Meglio impiegarli in lavori socialmente utili, zappando l’orto e rimettendo i ragazzi in contatto con la natura e ricordando loro quali siano le cose importanti della vita. Beh, forse: per dei ragazzi che hanno subito delle sanzioni disciplinari e che a scuola magari ci vogliono stare il meno possibile, fargli fare delle attività all’aperto potrebbe anche essere considerato un premio. Ma questo è un mio personalissimo pensiero.

Pare che il Ministero abbia sostenuto tale progetto. Che unisce l’utile al dilettevole: i ragazzi sconteranno all’aperto, zappa e vanga in mano, le loro punizioni disciplinari, mentre così facendo gli spazi verdi intorno all’istituto verranno valorizzati senza dover impiegare (e pagare, perdonateci questo lampo di cinismo bucolico) giardinieri o esperti del settore.

Grazie al bando Edugreen sarà possibile realizzare un vero e proprio orto vicino alla scuola, andando oltre ai grandi vasi che alcuni ragazzi selezionati e certificati stavano coltivando all’esterno.

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Ed ecco che qui si inserisce il commento di Matteo Salvini, reduce dalla spesa all’Esselunga. Che stona un po’, però, con il sostegno (apparente) che l’attuale governo sta dimostrando nei confronti del mondo contadino. Basti pensare alla faccenda di Coldiretti, dove un ex dirigente di Coldiretti ha appena ottenuto una nomina nel ministero dell’Agricoltura e tutte cose.

Il discorso è questo: da una parte si parla di quanto sia bello tornare alla terra, aiutare e tutelare i contadini, il contatto con la Natura e via dicendo, ma dall’altra lavorare la terra viene considerato un modo come scontare una punizione? Lavorare la terra non può essere bello e una punizione contemporaneamente, non è un gatto di Schrödinger in salsa rurale.

O è un bel lavoro solo quando fa comodo, quando a farlo è qualcun altro, qualcuno di cui magari si cercano i voti e diventa una punizione quando si tratta di solleticare l’interesse di un’altra parte di elettori? Perché a leggere i Commenti al di sotto dei post di Salvini, sembra che questa frangia di votanti consideri il lavoro del contadino come una sorta di punizione. Certo, c’è chi parla di un lavoro socialmente utile, ma la maggior parte ritiene che sia una vera e propria punizione. E questi sono anche coloro che premono per il ritorno della leva militare e seguono la retorica delle punizioni dure.

Matteo Salvini, quale delle due cose? Lavorare la terra è un mestiere che nobilita l’uomo o è una punizione? E non ci aiuta a decidere neanche il fatto che anche Salvini tempo fa si era messo a fare l’orto a casa del suocero, parlando di “riposo in campagna”. Era il 2019, eccoli i post:

matteo salvini

Questo il post originale di Matteo Salvini su Instagram:

https://www.instagram.com/p/Cx3EXZsKBkb/