Se la pista di atletica viola delle Olimpiadi di Parigi è così bella è anche merito dei gusci dei molluschi

Cozze nella pista di atletica? È un'innovazione tutta italiana

Se la pista di atletica viola delle Olimpiadi di Parigi è così bella è anche merito dei gusci dei molluschi

Alzi la mano chi, nella vita, non si è mai ritrovato a dare un calcio al mitico “Super Santos”, ormai il pallone per antonomasia, magari cercando di stanarlo da sotto una macchina o di soccorrerlo dal giardino del vicino, con relativi improperi del padrone di casa: posso immaginare il cento per cento di mani in aria. Ecco, la Mondo, azienda di Gallo d’Alba produttrice di questi storici palloni, ha molto più di questo -pur fondamentale- contributo da dare al mondo dello sport: divenuta negli anni una multinazionale con sedi in Europa, Stati Uniti, Canada e Cina, si è specializzata nella realizzazione di impianti sportivi outdoor, soprattutto piste di atletica, e dal 1976 fornisce quelle dei giochi olimpici, ininterrottamente da Montreal fino a Tokyo 2020. Non fanno eccezione le olimpiadi di Parigi, con un particolare cromatico che è saltato all’occhio di tutti, ovvero la particolare sfumatura di viola, con buona pace delle scaramanzie televisive. Si tratta dell’ultima innovazione nel settore da parte della Mondo, e nasconde un ingrediente segreto: i gusci delle cozze.

La collaborazione con la cooperativa di pescatori

cozze

Il nome completo di questo nuovo manto per piste di atletica è “Mondotrack con tecnologia Ellipse Impulse”, ed è stato sviluppato grazie a una collaborazione durata più di otto anni con il Laboratorio di Ingegneria dei Polimeri del Politecnico di Milano, con l’obiettivo di realizzare una pista che accompagnasse il gesto tecnico degli atleti attraverso un sistema di assorbimento e rilascio uniforme dell’energia, permettendo un miglioramento delle performance e una maggior prevenzione degli infortuni. Un progetto che non poteva prescindere dall’attenzione alla sostenibilità, che si è concretizzata soprattutto nel grande risparmio energetico e ambientale ottenuto evitando l’estrazione mineraria del carbonato di calcio, ricavandolo da una fonte alternativa come i gusci dei mitili.

A Taranto una start up ha trovato il modo di riutilizzare i gusci delle cozze (ma non quelle dei ristoranti) A Taranto una start up ha trovato il modo di riutilizzare i gusci delle cozze (ma non quelle dei ristoranti)

Una sinergia nata dalla collaborazione con una realtà che non ci si aspetterebbe di incontrare nell’ambito della ricerca dei materiali come Niedditas, cooperativa di pescatori di Arborea in provincia di Oristano oggi tra i leader della mitilicoltura. I primi campioni di gusci di cozze sono stati forniti nel 2021 e da allora si è sviluppata un’intera di filiera che ha incluso altre aziende della zona, per arrivare poi alla perfetta sostituzione del carbonato minerario. Sembra che per una volta il viola in televisione un po’ di fortuna l’abbia già portata.