Tra ancora tante incertezze, la scuola alla fine è ripartita anche in Italia. Per più di uno studente su tre (35%) la merenda ai tempi del Covid è preparata a casa da genitori e nonni con frutta, panini semplici e torte casalinghe che sorpassa l’acquisto di prodotti confezionati, (25%) o pizza, focaccia o cornetti freschi al negozio (7%).
È quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ divulgata in occasione dell’inizio dell’anno scolastico segnato dall’emergenza Covid che ha costretto gli italiani a cambiare le proprie abitudini.
“La necessità di mantenere le distanze sociali e ridurre al minimo i contatti esterni ed i rischi di contagio ha favorito – sottolinea la Coldiretti – un forte ritorno al fai da te casalingo, con il coinvolgimento spesso di genitori e figli nella preparazione. Un bisogno di sicurezza che ha fatto anche sparire il tradizionale scambio di merende tra i compagni di classe”.
Una svolta salutistica importante anche dal punto di vista nutrizionale visto che la maggioranza del 54% dei bambini italiani faceva una merenda inadeguata con il consumo di alimenti con eccessiva densità calorica, secondo l’ultima indagine Okkio alla Salute.
“Senza dimenticare – conclude la Coldiretti – che in molti casi si coglie l’occasione per la riscoperta delle tradizioni e del legame con il territorio: dalla piadina ripiena della Romagna alle torte di verdure tipiche del centro Italia fino al classica pane e frittata”.