Il primo e il vice primo ministro dell’Irlanda del Nord hanno scritto all’UE dimostrando preoccupazione per l’approvvigionamento di scorte di cibo a causa della Brexit.
Le autorità irlandesi, per tale ragione, hanno richiesto una maggiore flessibilità nel funzionamento dei controlli di frontiera, spiegando che esiste una “minaccia reale” per le scorte di cibo se non si trovano soluzioni.
Dal 1 ° gennaio infatti l’Irlanda del Nord rimarrà nel mercato unico delle merci dell’UE, ma il resto del Regno Unito se ne andrà come conseguenza della Brexit.
Ciò significa che alcuni prodotti alimentari che arrivano in Irlanda del Nord dalla Gran Bretagna dovranno essere controllati alla frontiera, in particolar modo quelli di origine animale, per cui è necessario da parte dell’UE un certificato sanitario di esportazione, che rappresenta una parte amministrativa piuttosto costosa per le aziende.
Ciò potrebbe aggiungere costi sostanziali a ogni carico di merci dei supermercati.
Nella loro lettera alla Commissione europea, pubblicata per la prima volta dall’emittente irlandese RTÉ, il primo ministro Arlene Foster e il vice primo ministro Michelle O’Neill hanno dichiarato: “È difficile immaginare un aspetto più fondamentale della vita quotidiana rispetto all’acquisto di generi alimentari quotidiani”, chiedendo di tenere conto della situazione.
Una situazione quanto mai reale: già la scorsa settimana, per fare un esempio, la catena di supermercati Sainsbury’s ha avvertito che potrebbe ridurre le sue gamme di carne, pesce e latticini in Irlanda del Nord.
[Fonte: BBC]