A Bruxelles è scoppiato uno scandalo ecologista. Secondo un’indagine del quotidiano olandese De Telegraaf, la Commissione Europea avrebbe impiegato dei fondi UE per finanziare svariate Ong ambientaliste con lo scopo di fare lobbismo del Green Deal voluto dal commissario europeo per il clima e della prima commissione Von der Leyen Frans Timmermans. Rivelazioni che arrivano proprio il giorno in cui in aula al Parlamento Europeo era previsto un dibattito sull’uso dei fondi comunitari dedicati alla promozione delle politiche ambientali.
Le accuse del De Telegraaf
Secondo il giornale olandese, Bruxelles avrebbe “utilizzato denaro da un fondo per sussidi climatici e ambientali da miliardi di euro” per sostenere economicamente le attività di ben 185 associazioni ambientaliste, unite in una “lobby ombra” per promuovere la contestata Nature Restoration Law, voluta proprio da Timmermans.
Un sistema sofisticato ed efficiente, che vedeva liste di politici da contattare, e prevedeva che le associazioni foraggiate rendicontassero i loro risultati: è il caso di European Environmental Bureau, che ha ricevuto l’incarico di riferire di almeno sedici casi in cui la loro attività abbià facilitato la legislazione “green” nel parlamento europeo.
Cosa ne sarà del Green Deal?
Queste accuse che rischiano di compromettere fortemente i progetti sul Green Deal voluto da Ursula Von der Leyen, che prevedono un aumento del 50% della riduzione dei gas serra entro il 2030 e che secondo la stessa presidente sarebbe stato importante per l’Europa “come lo sbarco dell’uomo sulla Luna”.
Dopo la marcia indietro di Trump sugli accordi di Parigi, questo scandalo rischia di dare un’ulteriore battuta d’arresto alle politiche ecologiche mondiali. L’eurodeputato olandese Dirk Gotink: “Questa non è una campagna diffamatoria contro il movimento ambientalista. Ovviamente è loro diritto fare lobbying, il problema è l’atteggiamento della Commissione europea. Ora vorrei sapere se questo tipo di attività è avvenuto anche su altri temi come la migrazione“.
Sulla vicenda è intervenuto anche Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d’Italia: “una situazione davvero preoccupante, su cui è necessario fare luce e andare a fondo per capire se Bruxelles ha agito in maniera irregolare per imporre politiche ambientali attraverso l’illegalità. Generando i risultati disastrosi che sono sotto gli occhi di tutti, attraverso finanziamenti a lobby ecologiste, esponenti politici e addirittura Paesi interi per orientare decisioni e politiche in materia ambientale, un vero e proprio Timmermans-gate. Il tutto senza valutare le conseguenze né rispettare la volontà dei cittadini”