Una nuova invasione di cavallette sta imperversando nelle campagne della provincia di Nuoro, nei territori centrali della Sardegna: sciami formati da milioni di insetti che banchettano senza sosta con i raccolti di un’area di circa 25 mila ettari, e che di fatto mandano in fumo mesi di lavoro e investimenti con la stessa fame implacabile che si potrebbe osservare durante il divampare di un incendio.
Va sottolineato che gli animali in questione, essendo polifaghi, colpiscono non solo le coltivazioni in campo, ma perfino gli orti o i giardini dei privati: le aziende dei territori interessati, sia quelle che operano in ambito agricolo che gli allevamenti (che di fatto si trovano senza foraggio per alimentare gli animali), si trovano in ginocchio. La denuncia dell’accaduto da parte della Coldiretti gronda rabbia e disappunto: “Dopo tre anni di denunce e proposte ci ritroviamo ancora a parlare di invasione di cavallette” ha commentato il presidente della Coldiretti Nuoro-Ogliastra, Leonardo Salis. “Le aziende agricole sono ormai disilluse e da quest’anno qualcuna ha dovuto anche modificare il proprio piano colturale cercando di limitare i danni perché sapevano che non sarebbe cambiato nulla”.
Salis sottolinea come, alla luce della delicata situazione legata al prospettarsi di una crisi alimentare, che di fatto ha alimentato la necessità di produrre in Sardegna, le aziende locali si trovino a non poter lavorare a causa delle cavallette. “Dal 2019 chiediamo una programmazione per contrastare le locuste” ha spiegato a tal proposito il direttore di Coldiretti Nu-Og Alessandro Serra. “Le cavallette trovano terreno fertile nei terreni incolti ma arrecano danno soprattutto a chi la terra la lavora. Siamo partiti da un territorio circoscritto che con il passare degli anni però si sta allargando sempre di più aumentando oltre che le perdite nei campi per allevatori e agricoltori anche le difficoltà per contrastarle”.