4 mila ricci di mare, catturati in maniera illegale da tre pescatori di frodo lungo le coste di Trinità d’Agultu, in Sardegna. L’intero bottino è stato prima sequestrato e poi riversato in mare dagli agenti del Corpo forestale della stazione locale, che da numerosi giorni erano sulle tracce di coloro che, in barba del divieto di pesca sportiva, continuano a depredare le acque sarde.
I tre uomini in questione sono stati intercettati la settimana scorsa dai militari: una volta individuati, i pescatori hanno cercato di nascondersi nella vegetazione della macchia mediterranea, tentando nel frattempo di riversare il pescato in mare in modo da sbarazzarsi delle prove. I loro sforzi, tuttavia, si sono rivelati inutili. Gli agenti, infatti, sono riusciti a fermarli in tempo e a identificarli: ai tre è stata sequestrata, oltre ai ricci in questione, anche tutta l’attrezzatura da sub utilizzata per la pesca (ossia bombole, coppi e ganci di raccolta) oltre a un vasetto di polpa di ricci già confezionato e pronto alla vendita. I tre pescatori, inoltre, sono stati sanzionati con una multa di mille euro ciascuno per l’infrazione al divieto di pesca sportiva del riccio di mare.