Purtroppo sono saliti a 844 i focolai di Blue Tongue in Sardegna, ma una buona notizia c’è: sono stati trovati i veterinari per i vaccini agli ovini.
Una settimana fa i focolai erano 585, adesso sono balzati a 844: i capi morti sono 1.704 al momento, mentre quelli sintomatici sono 21.810. Mentre l’epidemia da lingua blu continua a imperversare fra gli ovini ecco che il ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto sapere a tutti che la situazione è tenuta sotto monitoraggio da parte della direzione generale del ministero. Inoltre Speranza ha dichiarato di aver stanziato 2,5 milioni di euro per risarcire gli allevatori dei capi morti, con annessa perdita di reddito.
Il problema è che si è indietro con le vaccinazioni. In realtà le dosi ci sono: quelle in magazzino sono 120mila, mentre altre 600mila stanno per arrivare. Tuttavia ci sono stati ritardi nelle somministrazioni a causa di disguidi comunicativi fra Sanità e Ats.
La Sanità sostiene di aver sollecitato l’Ats a fare qualcosa quattro mesi fa, mentre Massimo Temussi, commissario Ats, ha parlato di ritardi decisionali e di assenza di monitoraggio da parte dell’Unità di crisi regionale, sottolineando che all’Ats non sono mai state chieste misure correttive, ma solo richiami generici per proseguire la profilassi vaccinali.
Proprio a causa di questo continuo rimbalzo di responsabilità, ecco che il deputato Mara Lapia, dopo un esposto alla Procura a Nuoro per segnalare i ritardi nell’affrontare l’emergenza, ha deciso di sottoporre un’interrogazione al ministro Speranza.
Fra le cause dei ritardi nelle vaccinazioni, poi, ci sarebbe anche la carenza di medici veterinari atti a poter somministrare i vaccini. Tuttavia Temussi ha riferito di aver potenziato l’organico, assumendo altri 23 veterinari destinati a contrastare la Lingua blu. Secondo il commissario è necessario cambiare strategia d’azione, mentre Mario Nieddu, assessore alla Sanità, non è convinto che questo numero di veterinari sia sufficiente: nel caso non lo fosse, bisognerà collaborare con Ordini professionali e veterinari.
Nel frattempo le oltre 420 aziende a rischio stanno sollecitando la Regione a stanziare ulteriori fondi per comprare i repellenti necessari a disinfestare gli ovini. Solo che prima di sei mesi tali risorse non potranno essere messe a bilancio. Nel frattempo il Ministero ha vietato la movimentazione dei capi fuori regione in assenza di un esame negativo (PCR) da farsi almeno sette giorni dopo il trattamento antiparassitario.