Sanremo diventa zona arancione rinforzata, da gialla che era, e quindi da oggi bar e ristoranti possono fare solo asporto, e comunque alle 18 chiudono. Il tutto, deciso all’ultimo momento, e proprio nella settimana del Festival. I ristoratori, già colpiti da un festival senza pubblico, protestano per le quantità di alimenti ordinati in grandi quantità, e ora inutili.
La Liguria era stata appena “promossa” in zona gialla, ma la situazione del virus in tutto il Ponente era preoccupante, per cui il Presidente della Regione Giovanni Toti il 2 marzo ha stabilito le misure restrittive dell’arancione rafforzato per Sanremo e tutto il distretto 2 dell’Imperiese (da Ospedaletti a Santo Stefano al Mare), misure che sono in vigore dalla mezzanotte di oggi giovedì 4 marzo.
È proprio dalle tempistiche ristrette che deriva la protesta e lo sconforto dei ristoratori, che avevano fatto una spesa per restare aperti, ed era una spesa notevole dato il periodo dell’anno: anche con il teatro Ariston vuoto, comunque la città dei fiori si riempie di musicisti e maestranze Rai. Ma da oggi solo i locali convenzionati di Sanremo potranno tenere aperto per il servizio mensa; per tutti gli altri serrande abbassate e frigoriferi pieni.
Tanto che un gruppo di gestori sta organizzando per venerdì una distribuzione gratuita di derrate alimentari: un po’ per beneficenza un po’ per protesta. Mauro Natta, titolare del Bar Cocoon di via Cavour, ha dichiarato all’Ansa: “Cercheremo di arrivare il più vicino all’Ariston e ci metteremo d’accordo per far venire un’ambulanza a cui consegnare i sacchetti della spesa, perché vengano distribuiti alla Caritas o ad altri enti assistenziali. Saremmo stati volentieri a casa, per motivi di sicurezza sanitaria ma non è giusto ingannare chi lavora. Stamattina mi sono arrivati 800 euro di merce deperibile che dovrò regalare”.
[Fonti: SanremoNews, Ansa]