A Sanremo non c’è solo il Festival in questi giorni. No, ci sono anche contestazioni singolari. Come quella del bar che continua a rimanere aperto e a servire aperitivi dopo le 18 per protestare contro le restrizioni.
Il bar in questione si trova vicino all’Ariston. Il suo gestore ha coscientemente continuato a servire aperitivi oltre l’orario consentito delle 18. Quando sul posto sono arrivati vigili e poliziotti ecco che, non paghi, clienti e sostenitori del locale hanno scatenato dei cori contro le forze dell’ordine al grido di “La gente vuole lavorare, voi avete lo stipendio sicuro”.
Il fatto è che da oggi Sanremo è diventata zona arancione rinforzato (il resto della Liguria per ora è gialla). Il risultato della vicenda è stata una multa al locale, ma non solo. Visto che i cori si sono trasformati in insulti contro gli agenti, ecco che nel corso delle prossime ore arriveranno multe a clienti e sostenitori che inveivano e non indossavano la mascherina.
Ma a Sanremo questo non è stato l’unico caso di protesta. Sempre ieri pomeriggio, un uomo ha fatto una diretta su Facebook mentre passeggiava per un’ora e mezza davanti a Polizia, Carabinieri e Vigili senza indossare la mascherina. Le forze dell’ordine gli hanno fatto cordialmente notare più volte che doveva indossarla, ma l’uomo continuava a sostenere che non fosse vero, sostenendo che la Legge non prevedeva l’uso del dispositivo di protezione in caso di distanziamento sociale.
Gli agenti gli hanno spiegato più volte che non era così: la Legge, infatti, prevede che nelle aree pubbliche la mascherina vada sempre indossata, anche in caso di distanziamento sociale. Ma niente fa fare, così l’uomo è stato multato. Non pago, la sera poi l’uomo ha rifatto una diretta entrando in un ristorante che stava fungendo da mensa per alcuni dipendenti Rai.
Come ricorderete, infatti, a Sanremo, facendo apposita richiesta, i ristoranti potevano proporsi come servizio mensa per i dipendenti Rai. L’uomo, supponiamo ignorando questa possibilità, è entrato nel locale e ha cominciato a inveire contro i titolari, motivando la sua rabbia con discriminazioni fatte fra locali e accusandoli di avere un trattamento speciale da parte del Comune.
Come dicevamo prima, si tratta di accuse infondate: sono circa 25 i ristoranti di Sanremo che hanno chiesto di poter lavorare come servizio mensa per i dipendenti Rai, quindi non c’era nessun favoritismo da nessuna parte.