C’è “un’isola” felice in mezzo all’Italia: si tratta della Repubblica di San Marino e lì le restrizioni non sono state severe come nel resto della nostra Penisola, tant’è che i sammarinesi festeggeranno anche il Capodanno. Anzi, ha esteso all’una di notte l’orario di apertura dei ristoranti.
Niente zone rosse o gialle, a San Marino nessun limite di brindisi o di orari: il cenone si può fare e si farà. Mentre il resto d’Italia sarà chiuso in casa, il governo sammarinese varerà un decreto con il quale ha deciso di prolungare l’orario di apertura dei locali e dei ristoranti per San Silvestro.
Lo ha anticipato il segretario alla Sanità, Roberto Ciavatta, motivando che: “Purtroppo non ci sono delle misure che scientificamente garantiscono una diminuzione dei contagi. Molto del dibattito attorno alle misure è usato appositamente per fare polemica. Spesso e volentieri lo vediamo in Italia questo atteggiamento. Noi abbiamo cercato di dare una continuità alle misure, tanto che in questa seconda ondata, i decreti e le modifiche sono stati pochissimi. Ritengo che tentare le riaperture per Natale non sia stata per l’Italia una mossa azzeccata noi siamo invece rimasti in linea con le nostre indicazioni. Stiamo varando un decreto sull’ampliamento dell’orario di apertura per l’ultimo dell’anno, perché abbiamo ritenuto, insieme alla struttura sanitaria, che piuttosto che chiudere a mezzanotte e lasciare che gli avventori facessero il brindisi fuori dal locale, è meglio che restino all’interno con le dovute misure di sicurezza, mascherina e distanza“.
La Repubblica del Titano è da quest’estate che ha scelto di prendere “le distanze” dall’Italia e dalla vicina Romagna. Mentre le discoteche della Riviera venivano chiuse da Dpcm e ordinanze, a San Marino si organizzavano feste danzanti in ville e locali. Così pure quando l’Italia è piombata in un secondo lockdown, le restrizioni non hanno toccato i ristoranti e i bar sammarinesi, anzi, si è dato vita a una migrazione domenicale della tagliatella, con non poche polemiche da parte degli amministratori dei Comuni limitrofi.
[ Fonte: La Stampa ]