L’impero di Salt Bae – costruito dal nulla e grazie al successo sui social, come raccontato in una recente intervista al Corriere della Sera – sembra dare segni di cedimento. Non tutti i suoi trentadue ristoranti funzionano come dovrebbero, e questo ci può anche stare, ma a scricchiolare sono due location importantissime in città strategiche, il ristorante di New York e quello di Londra.
La chiusura di NY e le critiche a Londra
Nella Grande Mela, l’hamburgeria di Nusret Gökçe – questo il vero nome di Salt Bae – non era stata accolta con grande calore, bisogna dirlo. Il “peggior ristorante” della città: così era stato definito da alcuni critici, che dicevano che il locale avesse “tutto il fascino di un hangar per aerei”. Il ristorante, aperto nel 2020 al 220 Park Avenue South, vicino a Union Square Park, ha chiuso di recente, nonostante un cartello apposto fuori parlasse semplicemente di “trasferimento”. Nessuna riapertura altrove, almeno per il momento.
Ora a gestire le critiche si trova invece il ristorante di Londra, sommerso da un diluvio di recensioni negative. Due anni dopo l’apertura del ristorante Knightsbridge, la steakhouse londinese di Salt Bae ha collezionato talmente tante critiche TripAdvisor, da essersi classificata al numero 20.491 su 23.811 ristoranti in tutta Londra. Le recensioni parlano di “cibo terribile”, “servizio pessimo”, “porzioni piccole” e via discorrendo.
Ora, stando all’intervista rilasciata al Corriere, Salt Bae starebbe cercando il posto giusto per un’apertura milanese. Sperando che qui il pubblico sia un po’ più clemente di quello americano e di quello inglese.