Salmoni: l’Argentina è il primo paese al mondo a vietarne l’allevamento

L'Argentina ha deciso di vietare l'allevamento dei salmoni: danneggiavano l'ambiente e l'economia, oltre a subire maltrattamenti pr colpa dell'allevamento intensivo.

Salmoni: l’Argentina è il primo paese al mondo a vietarne l’allevamento

Un pesce aggressivo, pericoloso per l’ambiente e pure allevato in modo disumano: ecco perché è stato approvato in Argentina all’unanimità un disegno di legge che vieta l’allevamento di salmoni nei recinti a rete aperta, rendendo di fatto la Terra del Fuoco il primo paese al mondo ad abolirlo.

Nella provincia più meridionale dell’Argentina, è stata presentata dal deputato provinciale Pablo Villegas (Movimiento Popular Fueguino) la proposta per abolire l’allevamento di salmoni: il Canale di Beagle, al confine col Cile, è l’unica area in cui tale allevamento avviene. Ma questo tipo di allevamento viene fatto seguendo pratiche intensive che stanno seriamente mettendo a repentaglio l’economia e l’ambiente del luogo.

In questo tipo di produzione, il salmone viene ingrassato in “gabbie galleggianti”, solitamente situate in baie e fiordi lungo le coste, una tecnica concepita per la prima volta in Norvegia alla fine degli anni ’60 e che negli ultimi decenni è cresciuta in modo esponenziale. Di fronte al rifiuto sociale nei principali paesi produttori e a diversi scandali legati alla mancanza di trasparenza, alla fuga e alla mortalità dei pesci e all’uso improprio di antibiotici, la Norvegia ha visto l’opportunità di stabilirsi nella Terra del Fuoco nelle acque incontaminate del Canale di Beagle, firmando un accordo nel 2019 con l’allora governo provinciale.

Ma ora il governo attuale argentina non ci sta più e ha deciso di vietare l’allevamento presso le giurisdizioni marittime e i laghi della Terra del Fuoco, dell’Antartide e delle Isole dell’Atlantico meridionale, autorizzando solo la coltivazione e lo stoccaggio di trote per promuovere la pesca sportiva, una delle principali attrazioni turistiche e non industriali della zona.

Adesso gli argentini si aspettano che anche in Cile, secondo produttore mondiale di salmone, passi questa legge, dopo che all’inizio di aprile sono morti circa 5.000 tonnellate di salmone a causa della comparsa di fioriture di alghe dannose, fenomeno che provoca la riduzione dell’ossigeno nell’acqua e quindi il soffocamento del pesce.

[Fonte: Buenos Aires Times]