Succede anche questo in tempo di pandemia: a Salerno sono 20 gli indagati scoperti dalle forze dell’ordine a produrre limoncelli e amari con l’alcol per il gel anti Covid.
La Guardia di Finanza di Napoli ha soprannominato questa operazione “Bad Drink”. Coordinati dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i militari hanno scoperto un gruppo di persone che usavano l’alcol di origine estera destinato a fini industriali e alla sanificazione per produrre limoncelli e amari, mettendo a rischio la salute dei consumatori.
Durante la medesima indagine, poi, è stato scoperto anche dell’olio di semi di girasole che veniva venduto spacciandolo per olio extravergine d’oliva.
Sono venti le persone indagate, quasi tutte residente nella zona dell’Agro nocerino-sarnese. I depositi delle bevande adulterate e contraffatte si trovavano, invece, sparsi nelle zone di Napoli, Salerno e Caserta.
Oltre a mettere a rischio la salute dei consumatori, con questo sistema la banda evadeva le tasse, soprattutto per quanto riguarda le accise: l’alcol da usare come disinfettante, infatti, non deve pagare la preposta accisa quando viene importato in Italia, a differenza di quanto accade con l’alcol destinato a scopi alimentari.
Inoltre secondo la Procura, questa associazione criminale avrebbe anche proceduto a contraffare i sigilli di Stato e generi alimentari di prima necessità. Il frutto di tale indagine è stato il sequestro di 2.800 litri di alcol, diverse confezioni di vini e champagne, più di 9mila bottiglie di liquori, 900 bottiglie di olio extravergine d’oliva e più di 300mila false fascette delle migliori marche che poi venivano apposte sulle bottiglie.
Diverso il caso, invece, risalente all’anno scorso quando alcol etilico di contrabbando sequestrato nel 2017 venne riconvertito per creare gel disinfettante: in questo caso, con le debite autorizzazioni, è possibile farlo, ma siamo nella situazione diametralmente opposta.