Una protesta furtiva, ma non per questo meno efficace: un’artista russa di nome Alexandra Skochilenko rischia fino a dieci anni di carcere per aver sostituito le etichette dei prezzi dei supermercati con messaggi di protesta contro l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La sua trovata, per quanto geniale (pensate al numero di persone raggiunte), viola infatti una nuova legge che di fatto vieta le fake news sulle forze armate russe.
Il tribunale distrettuale Vasileostrovsky di San Pietroburgo ha stabilito che Skochilenko dovrà rimanere in custodia cautelare fino al 31 maggio: gli investigatori del caso l’hanno accusata di aver diffuso “informazioni consapevolmente false sull’impiego delle forze armate russe” tramite il metodo descritto in apertura. Hanno inoltre descritto il suo movente come “odio politico per la Russia”, il che significa che, se giudicata colpevole, dovrà affrontare una duplice condanna: una multa da 3 milioni di rubli (circa 34 mila euro) e un periodo che può variare dai cinque ai dieci anni in carcere.
La legge in questione sancisce inoltre l’obbligo di descrivere pubblicamente le azioni di Mosca in Ucraina come “operazione militare speciale”, pena una condanna di 15 anni in prigione. Skochilenko, tuttavia, non si è fatta intimorire: “Non sostengo la guerra in Ucraina. Sono uscita per strada oggi per dirlo ad alta voce” ha scritto sui suoi canali social. L’artista non ha perso il suo smalto nemmeno in aula: una volta all’interno della gabbia degli imputati, infatti, ha fatto il segno della pace e sorriso alle telecamere.