Dopo l’invasione dell’Ucraina, l’economia della Russia sta affrontando una delle crisi più gravi della storia moderna, la peggiore dalla caduta dell’Unione Sovietica, ma non c’è alcun rischio di una carenza di cibo sul mercato interno. Niente panico dunque, cari cittadini: prendere d’assalto i supermercati (come sta avvenendo in Italia, tra l’altro) non serve a nulla.
Questo il sunto dell’intervento del vicepremier russo Viktoria Abramchenko, che sottolinea come non valga la pena “aumentare la domanda facendo scorte per il futuro”. Il governo russo, stando alle parole del vicepremier, ha già adottato misure per salvaguardare il proprio mercato alimentare alla luce delle sanzioni occidentali. “Riorienteremo il mercato e stabiliremo scambi reciprocamente vantaggiosi”, ha spiegato Abramchenko nel corso del suo intervento, “espanderemo la nostra rete commerciale con paesi amici”.
Nel frattempo, al fine di salvaguardare il mercato interno, il primo ministro Mikhail Mishustin ha firmato lunedì un ordine che vieta l’esportazione di zucchero bianco e greggio fino al 31 agosto e vieta le esportazioni di grano, segale, orzo e mais verso i vicini stati dell’Unione economica eurasiatica fino al 30 giugno.